AMELIA
Amelia, nel suo antico nome di Ameria, deve la sua origine leggendaria a un illustre fondatore, il re Ameroe.
Secondo Catone il Censore, la prima comunità si stabilì intorno al 1134 a.C., ben quattro secoli prima della fondazione di Roma. Date la posizione strategica della città e la potenza dei popoli vicini, in particolare gli Etruschi, si resero necessarie imponenti opere di fortificazione, come le mura poligonali. Costruite tra il VI e il IV secolo a.C., queste mura erano composte da enormi blocchi di pietra collegati con straordinaria maestria, senza l’uso di malta cementizia, e avevano il compito di difendere l’accesso all’acropoli.
Alcuni storici sostengono che Ameria divenne un Municipio romano nel 338 a.C., mentre altri collocano questo evento intorno al I secolo a.C. Di notevole importanza fu anche la via Amerina, che collegava il Lazio a Chiusi, passando per Todi e Perugia. Durante il periodo medievale, questa strada rappresentava l’unica via di collegamento tra Ravenna (sede dell’Esarcato) e Roma, costituendo una parte essenziale del Corridoio Bizantino.
Durante il dominio romano, Amelia conobbe un periodo di splendore, come testimoniano i resti delle terme e delle cisterne romane, nonché numerosi altri reperti esposti nel Museo Archeologico e nella Pinacoteca Comunale, situata presso l’ex collegio Boccarini.
Senza dubbio, il reperto più affascinante conservato nel Museo è la maestosa statua bronzea di Germanico, risalente all’epoca romana. Alta oltre 2 metri, essa ritrae Nerone Claudio Druso nella sua vittoriosa maestosità. Con l’affermarsi del cristianesimo, Amelia divenne una sede vescovile nel 363. Dopo essere stata assediata dai Goti nel 458, passò sotto il dominio dei Longobardi nel 579 e successivamente ai Romano-Bizantini.
Con il passare del tempo, Amelia ottenne il riconoscimento come Comune, ma subì il saccheggio delle truppe imperiali di Federico II nel 1240, per poi entrare definitivamente nell’orbita di influenza della Chiesa.
Tra i personaggi illustri nativi di questa città, vale la pena ricordare il pittore quattrocentesco Piermatteo d’Amelia, formatosi presso la scuola del Lippi, e il cardinale Alessandro Geraldini, diplomatico di spicco alla corte di Aragona. Fu grazie al suo sostegno che Cristoforo Colombo intraprese il viaggio alla scoperta dell’America, e successivamente fu nominato primo vescovo d’America.